Certificazione Biologica (ICEA, IT BIO 006)
Siamo una famiglia di contadini, prima che di produttori di vino e di olio, e crediamo fermamente nell’importanza della biodiversità del territorio.
Il terreno è un ambiente complesso e noi siamo consapevoli che il tempo tende a impoverirlo. E’ nostro impegno incrementare la vitalità biologica del terreno, la sua struttura e i suoi contenuti minerali in quanto tutti questi elementi concorreranno a stabilire un naturale equilibrio nel vigneto che aiuta a produrre uve di alta qualità e le cui caratteristiche rispettino il territorio.
L’agricoltura biologica e la biodinamica ci sono sembrati i percorsi migliori e la certificazione biologica, ottenuta nel 2010, è stato il riconoscimento ufficiale di una filosofia e stile di vita che ci è sempre appartenuto.



Per la raccolta ogni anno effettuiamo più vendemmie sullo stesso vitigno cercando la perfetta maturazione del frutto, solo attendendo con pazienza che si esprimono le particolarità aromatiche varietali di un vino intimamente legato al suo territorio. Svolgiamo una vinificazione naturale il che significa che con rigore viene fatto solo quanto necessario per un accompagnamento naturale della trasformazione degli zuccheri in alcol con lieviti indigeni, mantenendo tutto il corredo naturale di profumi e sapori così da ottenere un vino che sia la rappresentazione più fedele dell’annata e del lavoro svolto in vigna. Il lavoro in cantina è semplice e complesso; semplice, perché l’uva che arriva viene rispettata, seguita ed accompagnata; complesso perché sono le condizione climatiche dell’annata che ha fatto maturare i grappoli a determinare le fermentazioni e tutti i passaggi successivi. Perciò, il nostro compito è quello di ascoltare e monitorare.
Quando nel 2012 abbiamo iniziato a svolgere in maniera metodica e consapevole pratiche biodinamiche come il cornoletame ci siamo resi conto – grazie alla memoria storica dei nostri genitori – che si trattava di pratiche già familiari ai nonni dei nostri genitori. Il nostro compito è quello di favorire e accompagnare la pianta: solo il mantenimento della fertilità della terra può aiutarci ad avere una vite in equilibrio che possa autodifendersi e reagire meglio alle estreme condizioni climatiche di questi anni.
Per la corretta gestione del suolo dopo la vendemmia prepariamo il letto di semina nei filari e seminiamo a spaglio pisello proteico, veccia, favino, segale, avena, trifoglio, grano saraceno, orzo e senape per ridare forza al terreno.
